zona: Semicentro
Completamente distrutta dall'eruzione dell'Etna nel 1928, la città non presenta edifici di rilevanza storico-artistica perché fu completamente ricostruita dopo il tragico evento.
Questo comune è situato in Sicilia, in provincia di Catania e conta circa 11.000 abitanti.
Antica città medievale, forse la storica Callipoli, Mascali fu completamente distrutta dall'eruzione dell'Etna del 1928 e solo in seguito ricostruita più a valle.
Il patrono della città è san Leonardo, festeggiato annualmente il 6 novembre.
Da Visitare:
La spiaggia di ciottoli e pietre scure rappresenta la principale ricchezza di Fondachello e in estate contribuisce a far divenire la piccola località un grande villaggio turistico dotato di numerosi stabilimenti balneari, con quote altissime di visitatori, prevalentemente locali.
Monumento ai caduti
L'attuale monumento ai caduti fu realizzato dallo scultore catanese Pietro Pappalardo per commemorare i mascalesi morti nella prima guerra mondiale e inaugurato nel 1940 a seguito di una lunga controversia giuridica risolta dal Tribunale Civile di Catania. Nel 1985 furono scolpiti sulle lapidi anche i nomi dei cittadini caduti nella seconda guerra mondiale e nelle guerre coloniali.
Aree naturali
Nel territorio comunale, poco distante dal più famoso Castagno dei Cento Cavalli, si trova il Castagno la Nave o Castagno Sant'Agata (in siciliano Castagnu 'a Navi o Arrusbigghiasonnu - "risveglia sonno" - forse per il cinguettio degli uccelli o forse per le fronde basse che destavano improvvisamente dal sonno qualche carrettiere passante), avente oltre mille anni di vita. Deve il suo nome probabilmente alla forma somigliante lo scafo di una nave. Questo castagno insieme a quello dei Cento Cavalli e ad altri cinque ormai scomparsi costituivano i "sette fratelli", gli esemplari più imponenti dei folti boschi che ricoprivano la zona.
La circonferenza misura circa 23 m ed è alto 19 m: stante alcuni studi, sarebbe il secondo albero per antichità e grandezza in Italia.
Interessante la visita nel costone di Ripa della Naca, dove si aprirono le bocche eruttive da cui sgorgò la lava che distrusse il paese.
Nella zona costiera in prossimità del confine con il comune di Fiumefreddo si trova la Gurna, piccola zona umida residua di una più estesa area che fino al secolo scorso, prima delle bonifiche, si estendeva lungo la costa jonica, dal torrente Macchia alla foce dell'Alcantara.
Quest'area palustre, alimentata dalle acque di risorgiva provenienti dal versante nord-orientale dell'Etna, costituisce un habitat utilizzato da diverse entità faunistiche che vi stazionano o che lo utilizzano come corridoio migratorio.
Per la sua importanza ambientale, il sito, già individuato come SIC/ZPS ITA070003, è stato inserito nel 2005 nella rete ecologica Natura 2000 della Regione Siciliana.
Tale rete ha lo scopo di assicurare la conservazione degli habitat, della fauna e della flora europee, al fine di attuare le direttive comunitarie 92/43/CEE “Habitat” e 79/409/CEE “Uccelli”.
Punti di interesse nelle vicinanze
* Distanze in linea d'aria